This drone record is all about the textures and your feeling on this is
how you feel about textures. For me the first two tracks are subtle,
gorgeous collections of tones and grinding textures. Maybe there is some
bass in there, maybe some synths but it's very well done. The third
track is a little over the top and doesn't work quite as well for me but
it;s still pretty good. It just doesn't feel enough like either a
compliment or a contrast to the other tracks. it feels like a different
project all together. Still not bad.
It's simply put together but it's quite nice. I am all about the
black and white layouts and this is another one from Sincope that works
pretty well. Visually it utilizes textures as well and in that was it
works. Simple use of helvetica in a vey loose grid. Maybe the text could
be tighter in it's grid but I still think it's pretty solid.
DEAD FORMATS by Demian Johnston
http://devdformats.blogspot.it/2013/02/compoundead-cutting-your-certainty-cdr.html
Texture di grigi su nero sgranate, attraversate da linee e graffi, sporcate da macchie circolari. Cutting Your Certainty potremmo recensirlo semplicemente guardando la grafica, tanta è la corrispondenza fra contenitore e contenuto. Compoundead,
duo di casa presso l'etichetta, arriva alla decima uscita, fra
pubblicazioni in proprio e split, e continua imperterrito la sua marcia
attraverso il rumore, probabilmente ben conscio di quanto il
perseverare, soprattutto in questi casi, sia diabolico.
Della parte visiva già abbiamo detto, passiamo al suono: sono 25
minuti di ambient noise che trasuda nichilismo, o ancora meglio, assenza
di umanità. Le frequenze basse e granulose scorrono senza dare
riferimenti, informi, senza preoccuparsi di descrivere o ambientare
alcunché: intorno è solo nebbia, densa e sporca, attraverso cui ci
giungono echi di ciò che ci circonda, ma che non possiamo vedere né
capire a che distanza si trovino. Fuor di metafora, nel flusso di rumore
analogico che attraversa tutto l'album, emergono di tanto in tanto
residui di musica industriale consumata dal tempo e frammenti harsh
noise, che nell'insieme vanno a comporre una lenta marcia funebre dai
toni soffusi, come un malessere strisciante ma non per questo meno
presente. Solo nella conclusiva Aftermath il rumore prevalere
dando al brano forme post industrial, come se tutte le scorie accumulate
nel corso del disco si fossero ammassate alla fine. E vista l'aria
pesante che finora si era respirata, anche del massimalismo noise ci
appare, tutto sommato, liberatorio.
SODAPOP by Emiliano Zanotti
http://www.sodapop.it/rbrth/reviews/1694-compoundead-cutting-your-certainty-sincope-2012.html
Dei Compoundead, ovvero Mara e Truculentboy, abbiamo già avuto modo di occuparci in occasione dello split con Panda, al cui interno il duo presenziava con una registrazione ripresa da un live del 2009. Fa, pertanto, piacere avere oggi a disposizione una nuova uscita per poter constatare lo stato di salute del progetto, nonché il suo effettivo raggio di azione tra le mura di uno studio. L’impianto generale resta quello di un industrial-noise minimale e crepitante, in cui le interferenze sonore e i brusii accompagnano l’ascoltatore all’interno di un paesaggio in cui al senso di desolazione si affianca un disagio crescente, quasi uno stato fisico di instabilità. Ugualmente, resta invariato l’approccio punk scarno e volutamente di pancia, accomunabile a quello ricercato nelle sue uscite rumorose da un altro nome dal background similare, i Bastard Noise, con la cui ultima fatica Galactic Sanitarium si riscontrano – per lo meno nelle prime due tracce – vari punti di contatto a livello procedurale. Alla fine, con “Aftermath”, le prospettive mutano e il minimalismo viene sostituito da una maggiore esposizione dei disturbi sonori su cui si regge il tutto, quasi si volesse radicalizzare lo scontro e riportare la formula dei Compoundead alla sua matrice hardcore. Non più quindi impressioni sullo sfondo, ma veri e propri primi piani dell’elettricità caotica che si libera dalle macchine/strumenti, in un’orgia di layer sovrapposti e confliggenti senza schema apparente. Ciò che, a questo punto, manca per affondare il colpo fino all’elsa è la scelta di un componente peculiare, di una propria firma stilistica che contraddistingua la scrittura e la renda immediatamente riconducibile ai suoi autori. Fino a qui tutto bene…
THE NEW NOISE by Michele Giorgi
http://www.thenewnoise.it/compoundead-cutting-certainty